Galvanometro astatico di L. Nobili (1825)

Lo strumento venne ideato dal fisico italiano Leopoldo Nobili (1784-1834) intorno al 1825 e fu il primo galvanometro ad ago mobile a trovare un uso pratico nei laboratori, grazie alla sua particolare sensibilità e a caratteristiche tali da renderlo preferibile ai tanti altri costruiti nello stesso periodo.
Sebbene il funzionamento fosse analogo a quello del moltiplicatore di Schweigger, egli lo modificò migliorandone notevolmente le prestazioni.
Il sistema astatico che lo caratterizza, permette di compensare l’influenza del campo magnetico terrestre sullo spostamento dell’ago magnetico e quindi sulla stessa misura. Per fare questo sullo stesso filo vengono sospesi due aghi magnetici aventi le polarità invertite affinché l’influenza del campo magnetico terrestre agente sull’uno sia contrastata e annullata da quella agente sull’altro.
I due aghi sono solidali fra loro e ruotano su due piani paralleli: un ago magnetico si trovava all’interno della bobina dove circolava la corrente da misurare, l’altro al di sopra di essa e viene utilizzato anche come indice della scala graduata.
L’altra modifica apportata dal Nobili fu la sospensione degli aghi magnetici ad un filo di seta anziché poggiarli ad un perno che ne aumentava l’attrito meccanico. Inoltre i due aghi, che risentivano entrambi dell’influenza del campo magnetico, lo rendevano più sensibile.
Furono questi i motivi per cui i galvanometri del Nobili vennero costruiti e commercializzati dai più famosi costruttori di strumenti scientifici del suo tempo.