Galvanometro di Avogadro (1822)

Il galvanometro, denominato , fu presentato alla Reale Accademia delle Scienze di Torino il 20 gennaio 1822 venne costruito da Amedeo Avogadro (1776 – 1856) per supportare gli studi chimico-fisici intrapresi in quegli anni.
Lā€™apparecchio, molto sensibile, fu impiegato per determinare la scala elettrochimica dei metalli, lavoro che venne affrontato anche da Alessandro Volta con procedimenti differenti e risultati lievemente diversi.
Questo strumento, destinato a occupare un posto di rilievo nella storia dellā€™elettromagnetismo, viene descritto dettagliatamente da Amedeo Avogadro nel saggio del 1822 Ā«Sur la construction dā€™un Voltimetre multiplicateurĀ» e fu costruito, probabilmente in un unico esemplare, dallo stesso Avogadro e dal collega Vittorio Michelotti.
In questa ricostruzione dello strumento le dimensioni sono leggermente maggiori rispetto allā€™originale e viene utilizzato lā€™ottone al posto del legno per realizzare i due supporti della scala graduata.
Lo strumento ĆØ composto da un avvolgimento di 80 spire di rame ricoperto di seta, avvolto su un telaio triangolare che sostiene anche la scala semicircolare fissata ad una lamina di madreperla. Un ago magnetico, sospeso ad un filo di seta ancorato alla parte superiore di una campana di vetro, ĆØ libero di ruotare per indicare il verso e la quantitĆ  di corrente che circola nellā€™avvolgimento.